Nocciolo (Corylus avellana L.)
Come riconoscerlo
Il nocciolo è un arbusto, talvolta un albero di 3/6 metri di altezza. La corteccia è marrone o rossastra e levigata quando l’albero è vecchio. Le foglie, tomentose (cioè coperte di peluria nella parte superiore), sono alterne, con margini seghettati e punta allungata. Sono lunghe e larghe circa 10 cm
e hanno forma variabile. I fiori maschili sono penduli; quelli femminili, minuscoli, hanno stimmi piumosi di colore rosso. I frutti, noccioline ovali dotate di un guscio marrone levigato e duro, crescono in gruppi di 2-4 e ciascuno è in parte racchiuso in una cupola di brattee sovrapposte, simili
a foglie.
Cenni storici
Il suo nome latino avellana deriva da Avella città della Campania, nota sin dai tempi dei romani per la fiorente attività di produzione di nocciole. Questa pianta viene tuttora estesamente coltivata per la produzione del frutto destinato al consumo allo stato fresco o alla trasformazione industriale.
Il legno, tenero e facilmente lavorabile, è impiegato soprattutto per palerie ed è ottimo come combustibile. Una credenza popolare vuole che i cuscini, imbottiti di foglie di nocciolo favoriscano il sonno. I bastoni dei pastori transumanti erano fatti con i rami di Nocciolo.
L’industria dolciaria utilizza i frutti per la produzione di nocciolati e per la pasta gianduia un sostitutivo della cioccolata, costituito da farina di nocciole, con il 15-20% di cacao. Questa pasta fu creata all’inizio del secolo XIX, quando, in seguito al blocco dell’importazione delle spezie voluto da Napoleone, si verificò una carenza di cacao.
Ambiente, distribuzione e prospettive di conservazione
Il nocciolo è diffuso in tutta Europa; abbonda nelle regioni montagnose, come sottobosco nelle foreste, sui pendii rocciosi e ai margini dei boschi. Può vivere sino a circa 1700 metri di altezza, su suoli calcarei e resiste molto bene alla siccità.