Pioppo nero (Populus nigra L.)
Come riconoscerlo
Albero alto fino a 30 metri, con il tronco molto ramificato nella parte superiore e con la chioma ampia. La corteccia è di colore bianco-grigio da giovane, poi con l’età diventa nerastra e fessurata. Le foglie sono alterne, glabre (cioè prive di peluria) e hanno la lamina di forma triangolare-romboidale, a margine seghettato, con apice acuto, verde brillante nella parte superiore, opaca in quella inferiore. I fiori sono riuniti in amenti unisessuali, quelli maschili rossastri, quelli femminili giallo-verdognoli.
Cenni storici, utilizzi e curiosità
Il legno leggero e tenero viene impiegato per la produzione della pasta da carta, mobili rustici, attrezzi, ceste da frutta e fiammiferi; il legno è stabile nella forma dopo l’essiccazione e per questo si utilizzava per realizzare tavole da pittura. Leonardo dipinse la Gioconda su una tavola di Pioppo nero. La corteccia del pioppo, ricca di tannini è febbrifuga e dalle gemme si estrae una resina con proprietà medicamentose. Questa resina è una delle principali fonti da cui le api ottengono i costituenti della propoli. I numerosi piumini di cui sono ricoperti semi, producono in estate tappeti bianchi e soffici e in passato erano utilizzati nelle imbottiture di cuscini e strati isolanti.
Ambiente, distribuzione e prospettive di conservazione
Il Pioppo nero vive lungo le rive dei corsi d’acqua e di altre zone umide, su terreni freschi e profondi; esso ospita, tra le nodosità del tronco, almeno una parte del ciclo vitale di molti insetti acquatici, che a loro volta saranno predati da rettili, uccelli, piccoli mammiferi; animali che trovano lo spazio per le loro “dimore” tra le sue radici. Il Pioppo nero è quindi un albero fondamentale per la conservazione della Biodiversità. Il futuro di questo albero è legato alla conservazione dei boschi ripariali, oggi molto ridimensionati e vulnerabili rispetto al passato.